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La ginnastica dopo il secondo dopoguerra

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Proseguiamo il nostro viaggio nell’evoluzione di questa disciplina sportiva. La Seconda Guerra Mondiale è finita da poco e lo sport cerca di risollevarsi pian piano. Nel 1936 a Berlino ci furono i giochi sotto il regime di Hitler, ma sarà il secondo dopoguerra a favorire alla ginnastica un picco di partecipanti e di discipline.  Ai giochi di Helsinki nel 1952 furono 15 le gare disputate, 8 maschili e ben 7 femminili. I giochi finlandesi furono dominati dall’URSS che si fregiò di 23 medaglie (9 ori, 11 argenti e 2 bronzi) sulle 47 assegnate.

A quel tempo, fino a Mosca 1980, i giochi ginnici furono dominati da Unione Sovietica e Giappone, che insieme vincono costantemente più della metà delle medaglie messe in palio. A Los Angeles 1984, in seguito al boicottaggio dell’Unione Sovietica ai giochi, fecero il loro prepotente ingresso in scena gli Stati Uniti e la Cina. Quell’anno si potè assistere per la prima volta ad una gara di ginnastica ritmica individuale. Seoul 1988, Barcellona 1992, Atlanta 1996 e Sidney 2000 furono nuovamente dominati dagli atleti dell’Europa dell’Est.

108 anni dopo la prima Olimpiade, nel 2004, si torna ad Atene, dove la ginnastica si presenta con 18 discipline. Il medagliere si presenta più frammentato con l’exploit della Romania, che sarà la numero 1 del medagliere finale. A Pechino 2008 invece nasce la grande armata cinese, che si aggiudica 11 medaglie nelle 18 discipline presenti, stradominando il medagliere.

 

Scritto da Kines

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