Poche parole per evidenziare la grande emozione provata nell’assistere sul posto alla 31^edizione dei Giochi Olimpici di Rio de Janeiro. Le cose che non si riportano scritte vengono compensate da alcune immagini riprese sul posto. Dopo un volo durato 12 ore si è arrivati nella “Città Meravigliosa”. Una metropoli di 13 milioni di abitanti. Cinque le ore di differenza con l’Italia, ma sono bastati tre giorni per smaltire il fuso orario. Il giorno dopo il nostro arrivo abbiamo visitato il grande stadio Maracanà , teatro di memorabili sfide di calcio. La sera, alle 19,15 è iniziato il mega spettacolo della “cerimonia di apertura” che ha visto raccontare con una coreografia meravigliosa la storia del Brasile. Emozionante la parte che ha evidenziato la storia delle favelas.
Posti incantevoli con natura incontaminata e con la cura delle autorità locali per mantenerli intatti. D’obbligo la visita al Cristo Redentore da cui si osserva un panorama mozzafiato. La grandiosità della statua del Cristo incanta visitatori provenienti da tutto il mondo. Seconda tappa il Pao de Acucar (Pan di zucchero) con vista sulla famosa spiaggia di Copacabana e su tutte le altre baie e insenature che circondano Rio. Bella e grandiosa la spiaggia di Copacabana lunghissima e spettacolare. Infinite postazioni dove è possibile fare potenziamento muscolare, spiaggia di sabbia finissima, onde altissime dove i ragazzi del posto fanno surf con evoluzioni da togliere il fiato. Grandioso lo stadio del beach volley dove i nostri azzurri si sono colorati d’argento. Caratteristiche le numerose favelas che occupano quasi tutte le colline di Rio e dove, piccola curiosità, si verifica la situazione opposta a tutte le parti del mondo… i poveri stanno in alto e ricchi in basso.
Riguardo l’aspetto tecnico, possiamo dire di aver fatto “un’overdose“ di ginnastica. Abbiamo assistito tutti giorno alle diverse sessioni di gara e abbiamo apprezzato la grande ginnastica dei nuovi e vecchi campioni dello sport che danno un’idea di come evolve la Ginnastica da quadriennio in quadriennio. La grande Chusovitina con la sua settima partecipazione ai Giochi Olimpici è la dimostrazione di come ci si può gestire da agonista per molti anni continuando ad ottenere grandi risultati. (foto a sinistra)
Abbiamo tifato per Ludovico Edalli, unico azzurro che si è qualificato per questa edizione dei Giochi. Lineare la sua gara, buone esecuzioni a tutti gli attrezzi ma, con punteggi non sufficienti per entrare nella finale dei migliori 24.
Nella finale individuale femminile abbiamo tifato per Carlotta Ferlito e Vanessa Ferrari che, con regolarità hanno svolto un’ottima gara piazzandosi rispettivamente al 12° e al 16° posto tra le migliori 24 al mondo.
Nel concorso a squadre abbiamo purtroppo persa la grande occasione di bissare il successo di Londra 2012 per alcuni errori alla trave. Infine, grande rammarico per tutti gli sportivi italiani per l’occasione persa da Vanessa Ferrari nella finale al corpo libero.
Terzo punteggio di qualifica e occasionissima da sfruttare in finale. L’ultima diagonale però è stata fatale …due passi dopo il doppio carpio, passi che Vanessa non fa nemmeno se la spingono, e la disperazione di Enrico Casella che in mondo visione ha fatto capire che il sogno non si sarebbe avverato.
Quarto posto per lei e un magnifico sesto posto per l’altra grande azzurra Erica Fasana .
Si ritorna in Italia con il desiderio di trasmettere ai giovani atleti della Kines-Roma ancora piu entusiasmo per la nostra meravigliosa disciplina … la ginnastica artistica
Carmine Luppino