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L’ansia da prestazione

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L’ansia da prestazione è un fattore comune a tutti gli sportivi che devono affrontare delle competizioni. L’ansia, di per se, non è un fattore negativo per chi pratica attività sportiva. Molti studi ne hanno sancito l’importanza come un fattore chiave da trasformare in grinta durante una gara.
Durante gli allenamenti gli atleti sono sicuri di se stessi, ma quando si trovano in gara tutto si stravolge, sentono il peso della competizione, del risultato da raggiungere, degli occhi del pubblico puntati addosso, se tutti questi fattori di stress fossero trasformati in una sorte di “alleato”, potrebbero riuscire a dare la giusta spinta e concentrazione per affrontare al meglio la situazione.
Quando l’ansia raggiunge livelli troppo alti l’atleta si ritrova ad affrontare la competizione al di sotto delle proprie potenzialità. Soprattutto per chi ha aspettative troppo alte e severe nei propri confronti e pensa di dover raggiungere obbligatoriamente dei risultati di un certo livello. In questo caso diventa un fattore negativo, un ostacolo al godimento dell’attività e, di conseguenza, al decadimento della performance.
Una strategia per affrontare questo disturbo sarebbe quella di abbassare la soglia delle aspettative, in modo tale da vivere con una più “leggerezza” e tranquillità le competizioni.
Raggiungere il successo, ovviamente, porta ad enormi soddisfazioni, ma se ci si concentra solo sugli obiettivi e non sul percorso che viene fatto per raggiungerli, si perde di vista una parte molto importante che non fa godere appieno ciò che si fa.

Scritto da Jessica Romanelli

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