Il libro racconta la storia di Elena Mukhina, ginnasta sovietica, Campionessa del Mondo nel 1978, ma anche quella del suo allenatore: Mikhail Klimendo. Un uomo forte con mani grandi e nessuna paura di faticare. E’ un percorso fatto di vittorie, innovazioni e dolore, di un infortunio che ha strappato una ragazza di vent’anni alla vita di sempre. Il libro percorre tre decenni di storia della ginnastica dall’allora Unione Sovietica alle palestre italiane dove Misha Klimenko lavorò al termine della sua carriera per il settore tecnico femminile. Nel 1978 la Mukhina sconfisse tra le altre anche Nadia Comaneci, dominatrice delle Olimpiadi 1976 a Montreal. Sono in molti a definirla come una atleta straordinaria allenata da uno dei tecnici innovatori che la storia ha conosciuto. Alla vigilia delle Olimpiadi del 1980 di Mosca, Elena però rimase vittima di un grave infortunio che la costrinse alla paralisi per il resto della vita, conclusasi all’età di 46 anni. Klimenko invece ritrovò il suo equilibrio nel 1989 quando in Italia diresse il Centro di Preparazione olimpica femminile di Roma.
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